Descrizione
Nell’intrico di stradine e vicoli, alcune dal nome altisonante (“via del Sole”!), caotico come un suk e incrocio di scuole, Conservatorio di Musica, Policlinico, è ben difficile immaginare la collina digradante dell’Acropoli di Napoli che si affaccia sul vallone nel quale scorreva il Sebeto. Dalle antiche mappe si comprende che lo sguardo spaziava nella campagna intorno, sui boschi che conducevano alla collina di Sant’Elmo ed alla Certosa, maestosa, abbracciata dalle mura severe degli spalti della fortezza-castello. Fino a dove giungeva lo sguardo, si estendeva la cura d’anime della parrocchia di S. Maria Maggiore della Pietrasanta. Il lato di ponente della Città era affidato al clero della Basilica che trae la denominazione dalla antica fondazione che la volle, primo edificio sacro dedicato alla Santa Vergine, come baluardo della fede cristiana lì dove più facile sarebbe stato lo sviluppo urbano di Napoli, in continua espansione. Le attenzioni rivolte al venerando sito sono testimoniate dalla maestosità dei volumi che sono coronati dalla superba cupola, la più alta della Città
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