La violenza contro le donne è una delle più gravi violazioni dei diritti umani, che colpisce una donna su tre nel mondo e una su quattro in Italia. Per sensibilizzare l’opinione pubblica su questo fenomeno e promuovere azioni di prevenzione e contrasto, il 25 novembre si celebra la giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, istituita dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite nel 1999.
La data ricorda l’assassinio delle tre sorelle Mirabal, attiviste politiche della Repubblica Dominicana, uccise per ordine del dittatore Trujillo nel 1960. Le sorelle Mirabal sono diventate un simbolo della resistenza femminile e della lotta per la democrazia e i diritti delle donne.
La giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne si inserisce nel quadro della Convenzione di Istanbul, il primo trattato internazionale giuridicamente vincolante sulla prevenzione e la lotta alla violenza di genere e domestica, ratificato dall’Italia nel 2013. La Convenzione riconosce la violenza sulle donne come una forma di discriminazione e una violazione dei diritti umani, e richiede agli Stati firmatari di adottare misure legislative, politiche, sociali ed educative per proteggere le vittime, punire i colpevoli e prevenire i reati.
I dati sulla violenza contro le donne sono allarmanti, sia a livello globale che nazionale. Secondo uno studio delle Nazioni Unite, il 58 per cento degli omicidi di donne riportati nel 2017 è stato commesso dal partner, da un ex partner o da un familiare. Nel mondo, si verificano 137 femminicidi ogni giorno. Il 31,5 per cento delle donne tra 16 e 70 anni ha subìto nel corso della propria vita una qualche forma di violenza fisica o sessuale. La cronaca, periodicamente ed anche di recente, registra episodi di atti violenti a danno di donne, atti che conducono anche alla morte.
Per contrastare questo fenomeno, sono necessari interventi multidimensionali e coordinati tra le diverse istituzioni e le organizzazioni della società civile. In Italia la normativa contro la violenza di genere prevede una serie di strumenti di tutela giudiziaria, sostegno alle vittime, prevenzione e formazione. Tra questi il reato di atti persecutori (stalking), introdotto nel 2009, le misure cautelari personali e le aggravanti per i reati di violenza di genere, la possibilità di permessi di soggiorno per motivi umanitari per le vittime straniere, il piano strategico nazionale sulla violenza maschile contro le donne 2021-2023, il numero verde 1522 per le richieste di aiuto, l’Osservatorio per la sicurezza contro gli atti discriminatori (Oscad) per la raccolta e il monitoraggio dei dati, la rete di case-rifugio e centri antiviolenza sul territorio.
A livello internazionale sono in essere le campagne e le iniziative promosse dalle Nazioni Unite, dall’Unione Europea, dal Consiglio d’Europa e da altre organizzazioni regionali e multilaterali per l’eliminazione delle pratiche dannose contro le donne, come le mutilazioni genitali femminili e i matrimoni precoci e forzati, per la protezione dei diritti delle donne in situazioni di conflitto e di crisi umanitaria, per l’empowerment femminile e la parità di genere in tutti i settori della vita pubblica e privata.
La violenza di genere è una piaga sociale che non conosce confini geografici, culturali o economici. Le donne vittime di violenza in Italia sono molte, troppo spesso invisibili, isolate e silenziose. La violenza di genere non è solo fisica, ma anche psicologica, economica, sessuale, simbolica.
Le donne vittime di violenza in Italia hanno bisogno di ascolto, sostegno, protezione, giustizia. Necessitano di rompere il muro di silenzio e di vergogna che le circonda, di denunciare i loro aggressori, di uscire dal circolo vizioso della violenza. Si avverte il bisogno di reti di solidarietà, servizi qualificati, percorsi di autonomia. Va promossa una cultura che le rispetti, le valorizzi, le riconosca come soggetti di diritto e di cittadinanza.
La giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne è un momento di riflessione, sensibilizzazione, mobilitazione. Si ricordano le donne che hanno perso la vita a causa della violenza, per esprimere la nostra vicinanza a quelle che la subiscono ancora, per ribadire il nostro impegno a contrastare questo fenomeno. La violenza non è mai giustificabile, non è un problema privato, non è una fatalità. La violenza contro le donne è un problema di tutti e tutte, che richiede una responsabilità collettiva ed una risposta globale.
Le donne hanno diritto ad una vita libera da violenza, piena di rispetto, uguaglianza e per quanto possibile felice. Le donne sono piene di coraggio e sanno essere protagoniste della società e della storia.