Descrizione

La crisi pandemica sta accelerando un cambiamento d’epoca: dalla globalizzazione trionfante a un tempo di cui, per ora, si saggiano solo l’incertezza e il disordine che il suo avvento porta con sé. In questo tempo “Tutti i punti di vista e le relative culture stanno in competizione, prevarrà chi riuscirà a dare carattere e contenuti al cambiamento d’epoca che lo stato d’incertezza preannuncia”. Allora, vale la pena provare a elaborare idee di futuro mettendo a frutto i valori acquisiti negli ultimi mesi, a partire dalla “priorità riconosciuta alla cura … sulle esigenze del mercato” e “intesa nel senso estensivo di tutela dell’umanità e dell’ambiente costruito e naturale, … premessa di valore per politiche e azioni di governo da avviare sin dall’immediato post-covid”.
Dall’affermazione di questo punto di vista muove il contributo offerto da questo pamphlet, nel quale si argomentano e indicano proposte per le politiche territoriali post-covid, campo nel quale gli autori sono impegnati come cittadini e come professionisti. Con un linguaggio essenziale si indicano nuovi indirizzi generali e si avanzano misure esemplari dei cambiamenti di prospettiva auspicati per l’insieme del territorio, da centri e periferie urbane fino alle trascurate zone interne. Lo spirito che informa questo contributo è quello di chi non si rassegna alla pretesa del “ritorno alla normalità”, che, a oggi, sembra prevalere nell’azione di governo come nelle pretese corporative.

Francesco Ceci, sociologo urbano.
Giovanni Dispoto, urbanista, già direttore degli uffici urbanistici di Napoli.
Roberto Giannì, urbanista, già direttore degli uffici urbanistici di Napoli e dell’area urbanistica e trasporti della Regione Puglia.