Descrizione

Nell’intera opera di Pietro d’Abano si realizza il primo organico congiungimento di astrologia e medicina, e dunque la rivalutazione di quelle scienze profane che vengono utilizzate non più in senso esemplificativo e allegorico, ma proprio come tipo di procedimento razionale e sperimentale. L’autore, a partire da tale prospettiva, individua il senso complessivo della fondazione epistemologica della scientia astrorum in Pietro d’Abano. Congedandosi dai diversi topoi che ancora, per certi aspetti, attraversano gli studi medievali, soprattutto nell’ambito della philosophia naturalis, l’autore ci presenta un Pietro d’Abano dotato di una precisa identità concettuale, di genesi sostanzialmente aristotelica, ma altrettanto consonante con la teoria avicenniana della scienza prima e dei suoi rapporti con le scienze particolari, matematiche e fisiche, profondamente diversa dal quadro epistemologico ed ontologico delle scienze teoretiche e pratiche di Aristotele. Dal profondo mutamento del modello concettuale di una scienza astronomica meramente speculativa, appaiono sostanzialmente rinnovati quegli aspetti fondamentali della tradizione scientifica tardo-scolastica che costituiscono senza dubbio un punto di avvio decisivo verso la modernità.