Descrizione
Stefano Palumbo è Dottore di Ricerca in Scienze Filosofiche presso l’Università degli Studi di Napoli Federico II e collabora da tempo con la Rivista Scienza&Filosofia.it. I suoi studi sono rivolti in particolare al concetto di ibridazione così come delineato a partire dalle formulazioni proprie della filosofia e della cultura postumanista contemporanea. Tale concetto viene esplorato in merito alle commistioni tra umano e non umano: sia dunque nelle sue configurazioni bio-tecnologiche (cyborg e intelligenze artificiali) sia in direzione del recupero di un’orizzontalità nell’ambito del vivente tutto (soprattutto nel caso delle animalità non umane). Il focus di tali ricerche investe perciò anche una disamina critica della categoria filosofica di “umano”, in vista di una sua possibile riformulazione.
La narrazione tradizionale del cammino evolutivo della specie che chiamiamo Homo sapiens ha subìto delle radicali modifiche negli ultimi vent’anni, con l’ingresso nel discorso scientifico delle analisi molecolari. Tale strumento, che già dalla metà degli anni ’80 del XX secolo ha compendiato le metodologie di indagine più diffuse (archeologia, linguistica, paleontologia etc.), ha potuto aggiornare il quadro dell’evoluzione umana, portando persino a conclusioni che ricadono ampiamente al di fuori di ogni previsione o ipotesi precedentemente formulata.
Il presente volume propone una rilettura filosofica dei nuovi dati ora disponibili analizzandoli attraverso una “lente” postumanista, con l’intento sia di gettare luce su alcuni meccanismi, come l’antropocentrismo strutturale o l’eccezionalismo umano, in grado di curvare pesantemente le ricostruzioni paleoantropologiche sulle origini dell’umanità, nel passato come nel presente, sia esibire i temi del tramonto definitivo di tutti i modelli evolutivi in uso.
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