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Un instant book di quattrocento pagine sull’argomento caldo del momento, quello della Autonomia differenziata che vede una legge passata in Parlamento e un referendum abrogativo in via di definizione. I due curatori raccolgono brevi saggi, interventi e opinioni di meridionalisti autorevoli a cominciare da Adriano Giannola (presidente dello SVIMEZ) che ne scrive la prefazione. Con scritti di Pino Aprile, Marco Ascione, Raimondo Augello, Ciro Borrelli, Franco Cafararo, Ambrogio Carpentieri, Francesco Antonio Cefalì, Francesco Saverio Coppola, Cesare Correnti, Michele Eugenio Di Carlo, Marco Esposito, Enrico Fagnano, Alessandro Fumia, Giuseppe Gangemi, Ciro Giuliano, Daniele Elpidio Iadicicco, Italo Iozzolino, Marta La Greca,Antonio Lombardi, Massimo Mastruzzo, Patrizia Morlacchi, Antonio Picariello, Annamaria Pisapia, Rossella Solombrino, Patrizia Stabile, Ubaldo Sterlicchio, Ciro Tarallo, Aldo Vella, Fabio Vitale, Emilio Zangari. CESARE CORRENTI (Napoli 1957). Autore per teatro, cinema e di racconti. Approfondisce i temi del meridionalismo e del revisionismo storico pubblicando, nel 2023, il libro “Il risorgimento tradito nel diario di Ambrogio Correnti”. IOZZOLINO ITALO asset manager per una società del gruppo ICCREA, è nato a Napoli e vive in San Giorgio a Cremano. È stato tra i fondatori del Circolo “I Vesuviani” ed è membro dal 2022 del direttivo nazionale del Movimento Equità Territoriale. Dottore di ricerca in Geografia Politica presso l’Università di Trieste. È cultore di Geografia Politica presso l’Università del Molise. Tra le sue pubblicazioni: “La Libia. Geopolitica e geoeconomia tra mondo arabo, Africa e Mediterraneo” (2003); “Città in rete e reti di città. Comunicazioni ed organizzazione territoriale” (2001); “Il turismo in Campania: un’analisi quantitativa” (2001); “Il “respiro lungo” delle rive del Mediterraneo tra geopolitica e geoeconomia” (2009); “Tante Italie. Una Italia. Dinamiche territoriali ed identitarie” (2011).
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Ogni storia ha un po’ della leggenda, come ogni leggenda ha della storia: la distinzione tra le due è solo di quantità. Il libro di Giuseppe Errico esplora la figura del Munaciello, un folletto napoletano, attraverso un’analisi interdisciplinare che combina psicologia, antropologia, simbolismo, storiografia e studi culturali e letterari. L’autore indaga le tradizioni popolari legate al Munaciello, illustrando la sua natura ambigua, che presenta caratteristiche sia umane che sovrannaturali. Partendo da Napoli, Errico mostra il legame tra il folletto e la città, includendo una mappa dei vicoli in cui si nasconde. Collega inoltre il Munaciello ad altre figure mitico-simboliche europee e a personaggi come Pulcinella e Virgilio Mago. La seconda parte del libro raccoglie storie e aneddoti, enfatizzando l’importanza dei miti nella cultura popolare e invitando i lettori a esplorare il meraviglioso nella vita quotidiana. GIUSEPPE ERRICO Psicologo e ricercatore italiano noto per i suoi studi interdisciplinari che combinano psicologia, antropologia, simbolismo e cultura popolare. Specializzato nell’analisi delle tradizioni folkloristiche, ha dedicato gran parte della sua carriera a esplorare le figure mitologiche e leggendarie della cultura italiana, in particolare quella napoletana. L’autore ha scritto diversi saggi e articoli, offrendo una prospettiva unica sulla relazione tra miti popolari e l’identità culturale. Attualmente presidente dell’Istituto di Psicologia e ricerche socio sanitarie e ricercatore nel campo delle scienze umane a indirizzo Antropologico-Trasformazionale. Svolge attività di psicologo volontario presso l’Azienda dei Colli di Napoli-Centro regionale malattie rare (CRMR).
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In pagine accoglienti e dalla narrativa scorrevole e a tratti commovente, Don Giuseppe Carmelo racconta della prima fondazione della mensa dei poveri a Napoli, nel quartiere di Santa Lucia. Un’esperienza di accoglienza e carità che si dispiega lungo le pagine di un libro che sembra esso stesso parte del progetto. È un progetto di umanità quello di Padre Carmelo, che riguarda solitudini e abbondoni, esseri viventi in difficoltà, che hanno potuto trovare, attraverso questa grande rete sociale, calore, ospitalità, famiglia, intesa come spazio vitale d’amore che si può costruire in ogni frangente e senza necessari legami di sangue. Vengono fuori storie e personaggi che riemergono dal buio in cui li aveva precipitati l’esistenza, ressurezioni di vite ancora possibili, la potenza dell’aiuto disinteressato ed empatico capace di salvare vite che sembravano finite. Mensa, cioè cibo, nutrimento che comincia con l’essere quello del corpo e finisce con l’essere quello di spiriti che sembrano disperati e che ritrovano motivazione e speranza, anime invisibili che grazie a questo lavoro di immensa generosità prendono forma. DON GIUSEPPE CARMELO Don Giuseppe Carmelo. Nato a Napoli, il 21 aprile 1962. Ha studiato Teologia Pastorale presso la Pontificia Facoltà Teologica dell’Italia Meridionale- Sez. S. Tommaso ed è stato ordinato Sacerdote il 15 aprile 1987 dal Card. Corrado Ursi. Nel 1993, insieme a Don Luigi De Maio, fonda l’Onlus CABENUS, centro di accoglienza e di evangelizzazione. È stato Parroco a Villaricca, parroco della Basilica di Santa Lucia a Mare e Decano del III Decanato-Pizzofalcone, Quartieri e Montesanto. Ha insegnato religione nei licei. Nel novembre 2009 ha istituito la Mensa della carità per i fratelli e le sorelle senza fissa dimora del territorio; nel febbraio 2017 ha riunito nel gruppo degli “Angeli”, i bambini a rischio del Pallonetto. Attualmente è Parroco della chiesa della SS. Ascensione a Chiaia.
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Storia di una ragazzina sensibile e tanti cagnolini da salvare Una storia vera che sembra una favola a lieto fine di umani molto sensibili e amici a 4 zampe che trovano salvezza. I protagonisti di questo libro sono bambini e cagnolini e l’enorme empatia di cui gli essere umani possono essere pure capaci. Durante i suoi viaggi all’estero l’autrice ha tratto l’ispirazione per questa “Favola Vera”. Il racconto, rivolto a un pubblico di bambini dai 5 ai 10 anni, è un adattamento fiabesco di storie realmente accadute a cagnolini, ciascuno con volti, nomi e vissuti profondi. Tutti i personaggi, sia umani che animali, sono reali e il libro mira a far emergere la preziosa consapevolezza del rispetto per il mondo animale, offrendo ai lettori un insegnamento volto alla sensibilizzazione, affinché le buone intenzioni possano trasformarsi in azioni concrete. ADA GIORGIA MANDRIOTA nata a Milano nel 1972 e residente in provincia di Pavia, è madre di tre figli e lavora nel settore internazionale, “La favola vera” è il suo primo libro.
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365 giorni da ricordare tra celebrazioni e commemorazioni. A un passo da voi racconta ai bambini la favola della vita. Attraverso le giornate speciali li accompagna lungo un percorso che li porterà ad affacciarsi sul mondo degli adulti. Nasce da un’autrice che è anche educatrice e giornalista, e che nella sua scuola raccontafavole su temi scottanti come la violenza sulle donne o la giornata della memoria. O temi che abbracciano il mondo del sociale: la giornata dei diritti dei bambini o della gentilezza. O che puntano ad esaltare la diversità: i calzini spaiati. E ancora che guardano da altre prospettive le “feste” dedicate ai nonni, ai papà, alle mamme. La giornata della festa dell’albero che coincide con quella della Tv. Le tre giornate della merla. La giornata dello studente. Tutte animate da personaggi che parlano il linguaggio dei bambini, ma che al tempo stesso lo riempiono di colori, di sfumature, di arcobaleni, di albe e di tramonti. A un passo da voi è luce che illumina il buio, è speranza che s’insinua nella delusione. È il sunto della nostra società raccontata ai bambini, tra quello che siamo stati, quello che siamo e quello che vorremmo essere. È il sogno di un bambino e dell’adulto che sarà. A un passo da voi è il sogno di un adulto che non ha mai dimenticato di essere bambino. SONIA LIBICO Giornalista, esperta di comunicazione, scrittrice, insegnante e coordinatrice della scuola dell’infanzia paritaria “Biricchinopoli” di Catanzaro, asilo nido autorizzato e scuola materna paritaria. Biricchinopoli è un modello innovativo applicato, il primo asilo bilingue (italiano e inglese) nel capoluogo di regione. In questo ambiente l’autrice ha utilizzato le favole come strumento pedagogico per trattare con i piccoli argomenti da adulti, con l’obiettivo primario di creare coscienze civiche fin dalla tenera età.
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Un romanzo che celebra l’anniversario dei centodieci anni della Prima Guerra Mondiale, e lo fa attraverso il rapporto che ci fu tra uomini ed animali in particolare ricordando l’ampio uso che fu fatto dei muli. Quella mattina di luglio del 1914, sul Carso, nuvoloni neri si erano addensati sulle montagne fin dall’alba. Francesco Conselvan avrebbe compiuto diciannove anni tra qualche settimana. Il suo compito era governare le carsoline. Le pecore erano il patrimonio di famiglia. Ci voleva esperienza per scortare il gregge su e giù dai monti a San Martino, l’esperienza di Zibibbo, il mulo che aveva insegnato a Francesco a rispettare la montagna. Ma il nuovo secolo annunciava grandi cambiamenti, strade, ferrovie e per Francesco il futuro era oltre il Carso, al di là dei monti. Il 28 luglio 1914 la famiglia Conselvan festeggia il compleanno di Francesco. Ci sono anche i Sabadini, i commercianti di stoffe di Sagrado, con la figlia Anna. Il futuro che sogna Francesco sembra avvicinarsi. Il 28 luglio 1914 l’Austria dichiara guerra alla Serbia, le nuvole nere di quell’estate diventeranno rosso fuoco e rosso sangue. E Francesco scoprirà che sarà sempre un mulo a portarlo nel futuro. ROBERTO ORMANNI Giornalista, cronista giudiziario, avvocato, direttore responsabile dei settimanali Goleminformazione.it e Il Parlamentare.it, dal 1985 a oggi ha lavorato per diverse testate giornalistiche: i quotidiani “Paese Sera”, “Il Mattino”, “Il Tempo”, “L’Indipendente”, “Roma”, i programmi di informazione “Tv7” di Rai Uno, “Giorno per Giorno”, “Visto da Sud”, “L’Istruttoria”, “Verissimo” delle reti Mediaset, i periodici “Panorama”, “Epoca”, “Oggi”, “Marie Claire”. È stato direttore del settimanale giuridico Diritto e Giustizia (Giuffrè editore), è autore di un musical teatrale “Due Carissimi Nemici”, ha collaborato alle trasmissioni “Quelli della Notte” e “Indietro Tutta” di Renzo Arbore, è coautore delle sceneggiature della serie a cartoni animati “Ulisse - Il mio nome è Nessuno” prodotta dai RaiDue, ha collaborato alle sceneggiature del film “32 Dicembre” di Luciano De Crescenzo, della fiction prodotta da RaiUno “Il Sorteggio” e del film per la tv “I martiri di Fiesole” prodotto da RaiUno in occasione del bicentenario dell’Arma dei Carabinieri. Ha pubblicato i saggi “Napoli nel Cinema” (Newton Compton), “Cartoon non vuol dire cartone” (Tempolungo), “Storia del cinema di cartone (animato)” (Infinito Edizioni), “Ragazzi con la bandana – la scuola come cura in ospedale” (Infinito Edizioni). Per la Giannini Editore è autore del Sorso “Domani è un altro giorno. I finali che hanno fatto la storia del Cinema”.
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Un ex Garante dei diritti degli animali, il primo del centro sud, una figura nuova che ha cambiato molte cose nel campo dei rapporti tra volontariato e istituzioni, si prende un momento sabbatico a una fiera dei fiori nell’Orto Botanico della sua città. Ma, mentre respira aria pulita tra le rose, una fotografia di orrore la raggiunge sul telefonino: in tempo reale, due volontarie hanno trovato una cagnolina nelle mani di due malfattori con un coltello tra le mani. Comincia da quel momento un percorso di “sanificazione” della cattiveria umana, fatto di cura, di amore, di conoscenza e soprattutto di rispetto tra due specie diverse ma simili in tante cose. Una storia vera che ha fatto il giro d’Italia toccando i cuori di moltissime persone. STELLA CERVASIO Stella Cervasio, per quarant’anni vicecaposervizio di “Repubblica”, prima cronista poi critico d’arte, ha lavorato a Milano, a Roma e a Napoli senza mai perdere i contatti con le proprie radici di studiosa di antichità e di arte e con i diritti degli animali, di cui è attivista da anni, presiedendo l’associazione nazionale Animal Day Aps. Ha scritto per Giannini il “Sorso”, “Babas, memorie di un cane rosso” dedicato a un altro suo cane speciale che le ha insegnato molto della vita.
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Gioconda Marinelli traccia un ritratto vivace, approfondito e appassionato della vita e dell’opera di una delle grandi scrittrici del Novecento. Fabrizia Ramondino (1936-2008) nata a Napoli, trascorse parte della sua infanzia in Spagna e viaggiò spesso in ogni luogo, esperienza che ha avuto un peso nella sua formazione culturale. Il suo primo romanzo, “Althénopis” (1981), la consacrò come voce originale della letteratura italiana. Tra le sue opere più importanti si ricordano “Un giorno e mezzo” (1988) e “L’isola riflessa” (1998). Ramondino fu anche attivista politica, impegnata nelle lotte per i diritti civili. La sua scrittura affronta temi come la memoria, il disagio mentale, l’identità e le dinamiche familiari, con un forte ancoraggio alla realtà sociale del Mezzogiorno italiano. GIOCONDA MARINELLI Gioconda Marinelli è nata ad Agnone nel Molise, vive e lavora a Napoli. Naturalista e biologa, scrittrice e giornalista. Ha scritto libri di poesie introdotti da Maria Luisa Spaziani e Dacia Maraini. Ha pubblicato biografie di artisti tra cui quelle di Luisa Conte, Tina Pica, Katia Ricciarelli; Mirna Doris e Mario Lanza (con Pietro Gargano); Miranda Martino, Sandra Milo e Anna Campori (con Angela Matassa); saggi su Michele Prisco, Maria Orsini Natale, Sibilla Aleramo e Dacia Maraini.
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Questo libro non è per tutti. È per quelli che nel tormento del dubbio sentono la libertà come passione. E catene arrugginite sono quei presunti valori che in una società massificata vengono imposti ai suoi membri, ignari o consapevoli, e da questi accettati come fuga da responsabili scelte e rinunzia ad esercitare ogni spirito critico. È questo il filo rosso che unisce queste pagine, per offrire uno spazio di libertà a tutti quelli che l’ossessiva propaganda dei media obbliga ad avere e manifestare pensieri e sentimenti comuni alla massa. Sono dunque pagine di costume, i costumi correnti fra gli italiani, ma senza aspirazioni a diagnosi sociologiche. Temi come ambiente, meritocrazia, linguaggio, libertà, menzogna, apparirebbero di per sé troppo vasti se non fossero illustrati come personali punti di vista dell’autore. Pervase dunque di ironia e svagatezza, pur nel frequente richiamo a classici del pensiero e della poesia, esse intendono fornire al lettore altrettante occasioni di autonoma riflessione, al di là di ogni eventuale condivisione. GERARDO RUGGIERO Studioso della cultura del Mezzogiorno, e in particolare di Gaetano Filangieri, da tempo è impegnato nell’indagare le radici di comportamenti e fenomeni che tuttora caratterizzano società e istituzioni di questa parte d’Italia e non solo.
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Napoli è una città che va sfogliata come un libro di pietra, da schiudere e da leggere con occhi sempre nuovi, ogni giorno, perché ogni giorno si possono scoprire angoli che la città custodisce come segreti in uno scrigno di tufo e salsedine. Napoli, nonostante la maschera di metropoli sfacciata sempre sul palcoscenico della vita, è una città che si nasconde e che protegge la sua vera natura. Pietro Treccagnoli, con le sue passeggiate, vi accompagna dove Napoli non è più un luogo comune e dove è meraviglioso smarrirsi.
Pietro Treccagnoli, giornalista, ha lavorato per circa quarant’anni a “Il Mattino” di Napoli, prima di andare in pensione. Attualmente collabora con il “Corriere del Mezzogiorno”. Ha pubblicato una dozzina di libri, quasi tutti su Napoli dove vive. Ama camminare per le strade della sua città.
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Napoli nella sua bellezza e nella sua complessità potrebbe essere paragonata ad un articolato giocattolo creato da Dio. Un giocattolo a cui il Demonio ha poi strappato le istruzioni.
Sergio Zazzera, magistrato in pensione, giornalista con l’hobby delle “cose di Napoli e dintorni”, è autore di varie opere. Per i tipi della Giannini Editore ha pubblicato il numero 1 della collana Sorsi “La parlata napolitana. Istruzioni per l’uso”. Fa parte di 3C, Coordinamento dei Comunicatori della Cultura.
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Le madri hanno segreti che i figli non conoscono. Lorenzo, in seguito alla morte della madre, vive un percorso di rinascita attraverso i ricordi, i segreti di famiglia e un nuovo assetto familiare. Confuso dal padre, Giuseppe, che vuole risposarsi a pochi mesi dalla morte della moglie e cerca di cancellarne il ricordo, Lorenzo scoprirà l’ultimo insegnamento di Rosa, sua madre.
Roberta Scotto Galletta vive a Procida. È artista visiva e lettore forte. Ha pubblicato “La Genìa”, ottenendo la menzione al Premio Calvino nel 2005; “I Viaggi di Giuditta-Una piccola isola scintillante” (Fioranna, 2022).
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Un breve ma ambizioso saggio sulla figura ed i molteplici significati filosofici ed antropologici di Pulcinella, per la quale è stata avanzata la richiesta di riconoscimento da parte dell’Unesco di “Patrimonio Culturale Immateriale dell’Umanità”. Pulcinella è una metafora dell’animo umano e delle sue tradizioni storiche e pagane. Non è la fuga dalla realtà perché essa ci è già sfuggita.
Nino Daniele è un noto politico, intellettuale militante, scrittore originario di Napoli. È stato assessore alla cultura e al turismo del Comune di Napoli. È conosciuto per il suo impegno nella promozione della cultura universale di Napoli e per le riflessioni sulla società contemporanea. Autore di svariati libri di approfondimento storico, filosofico e impegno civile.
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Marianna Farnararo De Fusco è la cofondatrice del Santuario di Pompei. A cento anni dalla sua morte, il pronipote Lino, ne ripercorre le vicende anche attraverso i ricordi di famiglia. La vita di quella che è stata una gigante della Chiesa è scandita da tutta una serie di iniziative caritatevoli, sempre al fianco di Caterina Volpicelli (poi divenuta Santa) e di Bartolo Longo, suo mentore e marito, oggi Beato.
LINO ZACCARIA , calabrese di nascita, napoletano d’adozione, giornalista professionista dal 1973, ha lavorato per oltre quarant’anni al “Mattino” di Napoli, da redattore capo. È stato poi vicedirettore di “La Discussione” e collabora ora con varie testate on-line. Esperto in diritto dell’informazione e della comunicazione, è stato consigliere nazionale dell’Ordine e presidente della Commissione Ricorsi, consigliere di amministrazione dell’Istituto di previdenza dei giornalisti (Inpgi). Ha pubblicato numerosi saggi e libri d’inchiesta, storica e contemporanea.
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Pacha Mama è la madre terra, ma è anche ogni madre, con il suo corpo sacro, il suo amore e il suo mistero. Un libro coraggioso, sincero, scientifico, nel quale l’autrice ripercorre le tappe che l’hanno portata a prendere una posizione netta a favore dell’abolizione universale della maternità surrogata. Racconta di come si è imbattuta nel tema complesso e delicato della gestazione per altri; come si sono sviluppati i dibattiti, a tratti anche accesi, tra femministe e come questi abbiano portato a fratture molto dolorose all’interno dello stesso movimento.
Roberta Trucco, nata Genova nel 1966, è femminista e scrittrice. Nel 2019 è uscito il suo primo romanzo Il mio nome è Maria Maddalena (Marlin editore 2019). Ha curato insieme a Cristina Guarnieri il libro Siamo tutti diversi per una teologia queer di Teresa Forcades (Castelvecchi 2016). è autrice delle prefazioni dei libri Nel ventre di un’altra di Laura Corradi (Castelvecchi 2017), de L’uomo creatore di Angela Volpini (Castelvecchi 2016) e di La teologia femminista nella storia di Teresa Forcades (Nutrimenti 2015).