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  • Pino Daniele, note a margine

    Gennaro Di Biase
    6,00

    Uno studio su Pino Daniele che sa approfondire, dipanare, narrare in uno stile intenso e avvolgente, non solo l’arte, i testi e lo spirito del celebre cantante-mito, cantante-simbolo, ma diventa narrazione di grandi capisaldi della filosofia napoletana. Si riscopre Pino e si riscopre Napoli in queste pagine lucide e poetiche, che sanno anche indugiare il giusto sul rapporto tra creatività e realtà, tra anima e successo. Tra la felicità dell’essere riconosciuti e l’infelicità che ha dato la prima spinta. “È l’infelicità che fa grande il poeta. Senza dolore non c’è letteratura. E senza letteratura, probabilmente, non c’è comprensione del mondo”.

     

    Gennaro Di Biase, giornalista-scrittore, è nato a Napoli, dove vive e lavora. Dal 2013 scrive per Il Mattino, precedentemente ha lavorato per il Secolo XIX di Genova e per Il Tirreno di Pisa. Nel 2019 ha pubblicato il romanzo-saggio Lo sbarco e, due anni dopo, la novella La disgrazia di San Gennaro, entrambi per Guida Editori. Ha scritto poi diversi saggi di critica letteraria su riviste accademiche, tra cui Intersezioni de Il Mulino. Fa parte di 3C, Coordinamento dei Comunicatori della Cultura.

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    Gennaro Di Biase
  • Simon est le protagoniste de ce récit, un Français qui arrive à Procida et fait de la Corricella son lieu de prédilection. Le port magique de pêcheurs prend vie dans ces pages avec toutes ses caractéristiques enveloppantes, et ses personnages mythologiques comme Cesare, ou Enzo «l’Americano». Et puis il y a la belle Olivia. L’amour s’invite facilement sur cette île de toutes les saveurs et de tous les sortilèges...

    Il protagonista di questa storia è Simone, un francese che arriva a Procida e fa della Corricella il suo luogo preferito. Il magico porto di pescatori rivive in queste pagine con tutte le sue caratteristiche avvolgenti, e i suoi personaggi mitologici come Cesare, o Enzo “l’Americano”. E poi c’è la bella Olivia. L’amore arriva facilmente in quest’isola di sapori e incantesimi...

     

    Léon Mazzella di Bosco è uno scrittore francese di origine procidana. Ha fatto di Procida e della Corricella suoi luoghi del cuore.

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    Léon Mazzella di Bosco
  • Inno Napoletano a Federico II

    Elio Notarbartolo
    6,00

    Un breve escursus sulle grandi realizzazioni di Federico II a Napoli. Magnifico condottiero, abile stratega e, soprattutto, cosa rarissima per sovrani o amministratori di tutti i tempi, uomo di cultura. Intellettuale e sostenitore di artisti ed intellettuali. Con tutto il potere che aveva avrebbe potuto tralasciare la cultura, ma lui ne capì la portata, il valore e le potenzialità, come arma e come risorsa, come luce e come moneta per l’eternità.

    Elio Notarbartolo è ingegnere e uomo di cultura. Ha fondato e diretto il periodico Il Confronto. Insegnante per 40 anni, è stato presidente della FNISM, Federazione nazionale insegnanti. Fa parte di 3C, Coordinamento dei Comunicatori della Cultura.

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    Elio Notarbartolo
  • Cosa mangio per essere forte?

    Silvana Di Martino
    6,00

    Si dice colazione da re, pranzo da principi e cena da poveri: avete mai pensato quanto è importante educare i bambini anche ad una alimentazione sana?

     

    Silvana Di Martino, biologa nutrizionista, giornalista e docente. Collabora con diverse testate radiofoniche e televisive. Fa parte di 3C, Coordinamento dei Comunicatori della Cultura.

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    Silvana Di Martino
  • Domani è un altro giorno

    Roberto Ormanni
    6,00

    Perché, come dice l’aspirante scrittore Paul Varjak alla sognatrice Holly Golightly: “non importa dove tu corra, finirai sempre per imbatterti in te stessa”.

    E se riusciamo anche a ritrovare Gatto, il lieto fine è assicurato.

     

    Roberto Ormanni, giornalista, cronista giudiziario, è autore di manuali sul cinema d’animazione e su Napoli nel cinema, e co-autore delle sceneggiature della serie animata “Ulisse” prodotta da Rai Cartoon. Fa parte di 3C, Coordinamento dei Comunicatori della Cultura.

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    Roberto Ormanni
  • La parlata napolitana

    Sergio Zazzera
    6,00

    La “parlata napolitana” – lingua o dialetto che sia – va subendo un progressivo inquinamento, sia per una sua emarginazione da parte della cultura ufficiale, fatta eccezione per gli “addetti ai lavori”, sia per opera di “scuole” improvvisate, con la conseguenza che soprattutto la grafia dei vocaboli si allontana sempre più dal modello dei classici della letteratura. Questo saggetto non vuol essere una grammatica del napoletano, ma soltanto una sorta di “manuale d’istruzioni per l’uso”, che, ripercorrendo, a volo d’uccello, riferimenti storici, letterari, normativi e di attualità, intende offrire suggerimenti di morfologia e porre in guardia il lettore, nei confronti di scritti redatti in forma non ortodossa, nonché dei loro autori. Essenziali indicazioni di bibliografia sono fornite all’interno del testo, mentre l’apparato di note rinvia il lettore, desideroso di approfondimenti, a scritti e documenti di maggiore ampiezza sui singoli temi trattati.

     

    Sergio Zazzera, vomerese, nato nel 1945, è stato magistrato e attualmente svolge attività giornalistica (è iscritto all’elenco pubblicisti ed è direttore del periodico Il Rievocatore), coltivando l’hobby delle “cose di Napoli e dintorni”; dal giugno 2016 è socio corrispondente dell’Accademia Pontaniana e dal gennaio 2023 aderisce al Coordinamento dei Comunicatori della Cultura “3C”. . autore, fra l’altro, di opere sulla “parlata napolitana” più volte ristampate: Proverbi e modi di dire napoletani (Roma, Newton Compton, 1996); Filastrocche napoletane… e altro (Roma, Newton Compton, 2005); Dizionario napoletano (Roma, Newton Compton, 2007).

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    Sergio Zazzera

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