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Il rito del caffè scandisce le giornate dei napoletani. Bevanda di importazione dal mondo arabo, ha assunto gradualmente caratteristiche proprie di questa terra, a partire dal Settecento in avanti. Al bar o a casa costituisce una occasione di socialità ed un momento di condivisione. Le fasi della preparazione del caffè hanno dato vita ad un artigianato che va dalla manifattura della macchinetta fino alle singole competenze nel modo di produrre e consumare la bevanda. Sorseggiare una tazzina di caffè ha in sé rappresentazione artistica, appartenenza culturale e napoletaneità.
Pietro Spirito è docente di Management delle Infrastrutture presso Universitas Mercatorum e di Economia Applicata presso l’Università Pegaso. Ha dedicato il suo impegno professionale nel settore dei trasporti. Ha pubblicato di recente Il nuovo capitalismo della mobilità (Guida 2022) e La digitalizzazione del lavoro (Guida 2023).
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Don Angelo gli ripeteva sempre le parole di Don Lorenzo Milani, “A che serve avere le mani pulite se si tengono in tasca?”. “Cara Mara, ora basta. Torniamo al lavoro. Le nostre mani devono occuparsi dei ragazzi”. “Certo Marco, allatto Jenny, che già sta protestando e sono di nuovo con te”.
Giuseppe Storti, giurista di professione, giornalista e scrittore per passione. Esperto in Comunicazione Politico-Istituzionale. Ha collaborato per decenni con «il Mattino» di Napoli. È stato direttore di numerosi giornali e portali. Ha pubblicato vari racconti e romanzi con diversi editori. Membro della 3C, Coordinamento Comunicatori per la cultura.
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Matilde Serao fu una figura di spicco del giornalismo e della scena letteraria italiana a cavallo tra Otto e Novecento. Fondatrice e direttrice di diversi quotidiani (tra cui «II Mattino» e «II Giorno»), trovò comunque il tempo per pubblicare decine di romanzi e centinaia di racconti, i più celebri dei quali riuniti ne Il ventre di Napoli. La prima edizione di Addio amore!, pubblicato nel 1890, fu stampato per i tipi dei Giannini. Una miriade di sentimenti si susseguono veloci nella lettura di questo romanzo e ognuno diviene il suo contrario nello spazio di poche pagine. La Serao mette a disposizione una trama semplice, un melodramma classico, senza colpi di scena, senza eccessivi virtuosismi narrativi e lo fa con uno stile così particolare da rendere l’atmosfera rarefatta e ironica. La storia è ambientata nella Napoli di fine Ottocento e già dalle prime pagine le descrizioni degli abiti, del mobilio, delle carrozze, è così vivido da risultare quasi reale, da far apparire davanti agli occhi i luoghi e le ambientazioni.
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AGONISTICA A NAPOLI E IN ITALIA
Elena Miranda De Martino, Concorsi alla greca nel mondo romano: il ruolo di Neapolis DOI: 10.32092/1056 Federico Rausa, Memorie dei Sebasta nelle fonti antiquarie" DOI: 10.32092/1057 Eduardo Federico, Dalla lampas di Diotimo ai Sebasta? A proposito di ‘continuità’ nella storia di Napoli antica DOI: 10.32092/1058 Emanuela Spagnoli, Simboli con la fiaccola sulla moneta di Neapolis DOI: 10.32092/1059 Claudio Buongiovanni, Tra Roma e la Grecia: poesia, agoni e propaganda a Napoli in età flavia DOI: 10.32092/1060 Elena Miranda De Martino Senatori di età flavia e Sebasta di Napoli DOI: 10.32092/1061 Diva Di Nanni, Attori e musicisti ai Sebasta di Napoli DOI: 10.32092/1062 Heather L. Reid, Flavia Thalassia e i valori dell’atletica femminile antica DOI: 10.32092/1063 Francesco Pio Ferreri, L’agonistica neapolitana nei documenti figurativi di età imperiale DOI: 10.32092/1064 Angela Palmentieri, Reimpieghi e memoria delle testimonianze agonistiche a Napoli DOI: 10.32092/1065 Marco Giglio, Giochi atletici a Cuma tra il II ed il I a.C.: i dati archeologici DOI: 10.32092/1066 Giuseppe Camodeca, Un circus sulla fiaschetta vitrea di Brescia e lo stadium di Puteoli DOI: 10.32092/1067 Costanza Gialanella, Silvia Romano, Lo Stadio di Antonino Pio e gli Eusebei DOI: 10.32092/1068 Maria Letizia Caldelli, Agoni alla greca in Occidente (in Italia): il contributo dei mosaici di età imperiale DOI: 10.32092/1069AGONISTICA OLTRE NAPOLI: MODELLI E PARALLELI
Lucia D’Amore, “Essere cari ad Ermes e Eracle”. Efebia, atletismo sportivo e agoni pubblici in epoca ellenistica e imperiale DOI: 10.32092/1070 Alessandra Manieri, Fanciulli musici e classi di età negli agoni poetico-musicali greci DOI: 10.32092/1071 Sara Adamo, La prodigiosa vittoria di Eunomo a Delfi. Nuovi itinerari per la citarodia locrese DOI: 10.32092/1072 Vittorio Saldutti, Temistocle e i nothoi del Cinosarge. Il ginnasio tra integrazione ed esclusione DOI: 10.32092/1073 Francesco Guizzi, Agoni a Hierapolis di Frigia e Laodicea sul Lico. Due note DOI: 10.32092/1074 Paolo Cimadomo, Erode il Grande e la politica augustea in Oriente DOI: 10.32092/1075 Lucia Criscuolo, Documenti agonistici dall’Egitto romano recentemente pubblicati DOI: 10.32092/1076AGONISTICA E MEMORIA MODERNA
Giancarlo Abbamonte, La riscoperta delle attività agonistiche nel XVI secolo: Gerolamo Mercuriale e i problemi etici connessi all’attività ginnica DOI: 10.32092/1077 Ginette Vagenheim, La figura dell’atleta nelle Antichità romane di Pirro Ligorio (1512c.-1583) DOI: 10.32092/1078 -
Il libro propone uno studio diacronico del movimento religioso dei Testimoni di Geova; lo studio è affrontato da differenti prospettive: sociologica, storica e giuridica. Dal punto di vista sociologico, il testo indaga il tema della marginalità sociale e ne esamina le implicazioni con riferimento all’appartenenza al gruppo religioso discusso. Dal punto di vista storico, propone una riflessione sulle origini americane del gruppo studiato e, per quanto riguarda la sua diffusione in Italia, offre ai lettori una panoramica sul fenomeno del dissenso sviluppatosi nell’ultimo quarantennio. Dal punto di vista giuridico, il volume presenta un’originale proposta per inquadrare nel nostro ordinamento giuridico la prassi di isolamento sociale, sistematicamente promossa dai vertici dei Testimoni di Geova.
Achille AVETA, giornalista e saggista napoletano, da anni è noto per i suoi documentati studi, pubblicati da Giannini Editore, LEV, D. Flaccovio Palermo, ED Napoli e Roma; traduttore dall’inglese per ED Roma e Bologna, ESD Bologna.
Sergio POLLINA, conferenziere e saggista catanese, ha pubblicato sul tema della religiosità alternativa in italiano per Ed. San Paolo, LEV e in spagnolo per Ed. San Paolo; traduttore dall’inglese per ED Roma ed ESD Bologna.
Michele SABINO, avvocato piemontese con particolare competenza in diritto ecclesiastico.
Carlo PIMO è pseudonimo di un ricercatore indipendente, che ha scelto di celare la propria identità per evitare che l’ostracismo geovista interferisca sulle proprie dinamiche familiari, essendo ancora Testimone di Geova; attualmente è attivo in Trentino.
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“Era molto più moderno, molto più contemporaneo di me. Voleva dichiaratamente una condivisione rispettosa reciproca, un affetto, un amore non sciorinati tra noi due o esibiti in pubblico, dimostrativi. Avevamo la nostra privacy emotiva, empatica, non comprensibile agli altri se non erano osservatori della nostra stessa risma”.
Stella Cervasio, laureata sulla lingua latina di Apuleio, ha lavorato per “Repubblica” a Milano, Roma e Napoli. Critico d’arte, è stata la prima Garante dei Diritti animali del centro-sud Italia ed è autrice di libri dove spesso narrativa e saggistica si intrecciano.
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Progetto, Musica e Pianoforte
Gian Paolo Vitelli
Testo, voce recitante e immagini Riccardo Zinna Progetto grafico Franco Lancio Prefazioni Domenico Ciruzzi Francesco D'Errico Gian Paolo VitelliCD-ROM allegato con le musiche realizzate al pianoforte da Gian Paolo Vitelli e la voce recitante di Riccardo Zinna.
Il Viaggio di Pulcinella sulla Luna è una suite in sei parti per una o due voci recitanti e pianoforte. È una fiaba musicale allegorica narrata in prima persona dalla maschera di Pulcinella attraverso il dialogo col suo alter ego, un Super-Io razionale e rassicurante uscito fuori da uno specchio, grazie al quale il Pulcinella più fragile ed emotivo – impaurito e disorientato da questo mondo colmo di dolore e d’ingiustizia – prende coscienza del proprio disagio e trova il coraggio di lasciare la sua amata Napoli per partire verso un altrove remoto e ignoto alla ricerca di “libertà, giustizia, calore, pace a ammore”.
Nisciuno.
È solo bianco e luce?
Possibile?
Ed io sono solo
‘int’ a stu janco
ancora solo e sempre solo
e guardo
e veglio e vaglio e sveglio sogno
ancora sogno come sarà il mio viso
se ci sarà poi un viso
un volto
sotto a sta faccia nera.
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Camminare è anche un modo di vedere il mondo e di pensare, lo ha detto e fatto Aristotele nel suo Peripato che era un luogo circoscritto, mentre molti camminatori attraversano lunghi itinerari impervi, scoscesi, a tratti inospitali e sorprendenti, scoprendo e sperimentando nuove traiettorie e regalandoci quello stupore attraverso la parola scritta.
Dalla Introduzione di Fulvia Ambrosino
Un’opera che si inserisce nel filone della riscoperta dei luoghi e delle loro stratificazioni culturali. Una domanda si pone. È solo un’opera di riscoperta, nata dal piacere dell’autore, o anche un tentativo di valorizzazione dei luoghi?
Dalla Postfazione di Francesco Saverio Coppola
ANTONIO CORVINO, di origini pugliesi, napoletano di formazione è un saggista ed economista. Appassionato degli antichi cammini nelle terre di mezzo, cultore di arte e dedito alla scrittura, esordisce con questo volume come narratore. Nel dicembre 2019 ha curato per Rubbettino editore il volume Mezzogiorno in Progress, raccolta di saggi sulle prospettive del Mezzogiorno, presentato presso il Parlamento Europeo a Bruxelles. Di recente ha pubblicato sulla rivista Bio’s, tre saggi sulla suggestione del Mediterraneo come continente nel quadro di un nuovo paradigma multi-direzionale dello sviluppo per la valorizzazione dei territori meridionali. Sulla rivista Politica Meridionalista ha pubblicato numerosi saggi sui cammini e le terre di mezzo come orizzonti per combattere lo spopolamento e l’abbandono dei territori interni.