-
EsauritoIn the framework of the undeferrable energy transition, all the possible evolutive trajectories of the Mediterranean energy system stem from the interaction of three triangles: a triangle of energy attributes (security, sustainability and equity) that should drive the configuration of the future energy systems; a geographical triangle, related to the three Mediterranean macro-zones (Northern, Eastern and Southern), with differences in terms of socio-economic and energy features; a commodity triangle, including electricity, hydrogen and gas, whose interplay will be central in implementing the decarbonisation. The investigation of the interrelationships among these triangles is crucial in understanding the multi-dimensional dynamics of the Mediterranean area – taking into account not only the sustainability perspective but also the social, economic, security and geopolitical issues – and to define strategic policies able to concretely achieve the energy transition and to improve the socio-economy development of the whole region. In this context, an important role could be played by green hydrogen, helpful for decarbonising the end-use sectors hard-to-abate and to support the decarbonisation of the other sectors. Hydrogen could represent an opportunity for the Mediterranean region, but it strictly requires a cooperative approach among countries. Focusing on the role of hydrogen, the 2021 edition of the MED & Italian Energy Report aims therefore at completing a triptych of studies: from natural gas (ENEMED 2019), which embodies the present energy dialogue based on fossil fuels, to electricity (ENEMED 2020), which represents the key commodity for a transition to a new renewables-based dialogue, to hydrogen (ENEMED 2021), which could support the decarbonisation of the final energy uses and, consequently, the achievement of the tight goals of climate neutrality.
-
EsauritoL’ottavo volume della collana di SRM Un Sud che innova e produce è dedicato alle tematiche ambientali ed alla bioeconomia, due aspetti sempre più centrali nelle politiche europee e nel dibattito comune. La transizione imposta dalle visioni emergenti, e che detta parametri di sostenibilità e tutela ambientale ai vecchi paradigmi produttivi, avrà un notevole impatto sul territorio europeo, italiano e meridionale. Lo studio parte da un’analisi della questione ambientale, della dimensione economica e dei relativi interventi di policy per arrivare a stimare il ruolo ed il valore della filiera bioeconomica del Sud. Si approfondisce quindi, attraverso il doppio canale desk e field, la relazione tra Ambiente e Territorio che caratterizza il Mezzogiorno, focalizzandosi sul valore economico delle produzioni eco-friendly all’interno del sistema produttivo dell’area per poi evidenziarne i legami produttivi generati dalle attività bio-based ed i loro effetti di di fusione interregionale sull’economia complessiva delle regioni. Arricchisce lo studio l’approfondimento su alcuni comparti chiave della Bioeconomia per il Mezzogiorno come la “Farmaceutica e scienze della vita”, l’“Agroalimentare” e le “Bioenergie e biocarburanti”. Si evidenziano, inoltre, interessanti potenzialità di crescita degli ambiti legati alle nuove tecnologie energetiche, nonché le aree di miglioramento, rispetto anche al contesto nazionale ed internazionale, dimostrando come la Green Economy può davvero favorire lo sviluppo del Mezzogiorno e ridurre il divario con il resto del Paese.
-
L'autore ha rievocato il passato in una Europa signoreggiata dalla pirateria ed il Mediterraneo dominato dai "ladroni del mare", tra il XVI e il XIX secolo. Il volume offre la biografia di alcuni frati dell'Ordine Cappuccino napoletani che tra gli "schiavi Cristiani" hanno dimostrato la loro personalita' sacerdotale, affermando nella sofferenza fisica la perfezione evangelica ai fratelli caduti in schiavitu' dei pirati.
-
Scheletri svelati, sono quei problemi che il tempo, l’inerzia e l’oblio degli uomini hanno chiuso negli armadi delle nostre coscienze. Si scoprono così le radici e il reiterarsi di comportamenti che ancora si riscontrano nella nostra società. Sono aspetti e temi che, se dal passato aggiungono spessore alla rassegnazione, grazie alle pagine di Filangieri possono essere ancora illuminati da lampi di speranza, come quella, insopprimibile, di un diritto alla felicità geneticamente fondato sul consapevole assolvimento del dovere. Siate felici – scriveva Filangieri – cercate la felicità; ma non v’ingannate nella scelta de’ mezzi che ve la debbono procurare. […] Voi sarete felici e grati, se cercherete la felicità nella coscienza dell’innocenza e nella privazione de’ rimorsi. Voi sarete felici e grati, se cercherete la felicità nell’occupazione e non nell’ozio; […] se adempirete a’ doveri d’uomo e di cittadino, non pel timore delle pene, ma animati dall’amore del giusto e dal rispetto delle leggi. […] se i vostri desiderii corrisponderanno coi vostri doveri. Con questo contributo Gerardo Ruggiero aggiunge un altro tassello agli studi che da oltre venti anni va compiendo su Gaetano Filangieri, arricchendoli di una conoscenza sempre più vasta su aspetti e problemi della storia del Mezzogiorno.
-
Questione Meridionale? Una lunga e ponderata riflessione sullo sviluppo dell’Italia in maniera diseguale dove il Sud e Nord geografico sono diventati nel tempo due contesti sociali ed economici diversi con disparità di diritti per la cittadinanza (sanità, scuola e università, alvoro, infrastrutturazione). La Questione Meridionale, contrariamente a preconcetti e fake news sul Sud, costituisce una elaborazione strategica dello sviluppo del Paese e non solo di una sua parte, a cui hanno fornito il loro contributo di pensiero non solo studiosi di altro profilo, ma anche Centri di ricerca meridionali, in una corretta visione della sussidiarietà, che hanno elaborato sistematicamente studi e progetti che suggeriscono e hanno suggerito non solo politiche economiche e sociali, ma soprattutto una visione mediterranea ed europea. Questo libro che non è un Amarcord, parla di questi Centri di ricerca che con impegno, ma anche con sacrifici hanno portato e portano avanti una battaglia civile per lo sviluppo del Sud in una visione unitaria e coerente del paese. Purtroppo il gap territoriale non solo ha sfavorito lo sviluppo del Sud, ma ha anche depotenziato un capitale culturale dacendo morire o ridurre le attività a numerosi Centri di pensiero per carenza di risorse finanziarie dovute alla decrescita, non certo felice, del mezzogiorno.
La distribuzione sistematica del tessuto bancario e finanziario del Sud a partire dagli anni ‘90, il venir meno di tante Istituzioni finanziarie, tra cui i banchi meridionali, le ridotte capacità delle banche locali e delle Fondazioni bancarie del Sud rispetto a quelle del Nord, che alimentavano in maniera virtuosa lo sviluppo del capitale culturale hanno penalizzato il pensiero meridionale, punto di accumulazione dei bisogni della gente del Sud, ma anche della sua autodetermianzione. Anche il tessuto imprenditoriale di ridotte dimensioni non ha permesso quello scambio proficuo con i Centri di ricerche, nè lo sviluppo di adeguato del Terzo settore.
Questo pensiero meridionale fortemente unitario, non può essere ricordato con una lastra tombale, nè essere messo in soffitta.
Questo libro - anche attraverso un caso di studio quello della Fondazione Curella, osservata in un periodo di circa trenta anni, che ha visto profondi cambiamenti a livello nazionale e nel mezzogiorno - vuole essere un “j’accuse” verso una classe dirigente del paese e del Sud che ha dimostrato non sono din on saper valorizzare e defendere le risorse, ma ha accettato una non adeguata visione del futuro, condannando generazioni di giovani all’emigrazione forzata.
-
AGONISTICA A NAPOLI E IN ITALIA
Elena Miranda De Martino, Concorsi alla greca nel mondo romano: il ruolo di Neapolis DOI: 10.32092/1056 Federico Rausa, Memorie dei Sebasta nelle fonti antiquarie" DOI: 10.32092/1057 Eduardo Federico, Dalla lampas di Diotimo ai Sebasta? A proposito di ‘continuità’ nella storia di Napoli antica DOI: 10.32092/1058 Emanuela Spagnoli, Simboli con la fiaccola sulla moneta di Neapolis DOI: 10.32092/1059 Claudio Buongiovanni, Tra Roma e la Grecia: poesia, agoni e propaganda a Napoli in età flavia DOI: 10.32092/1060 Elena Miranda De Martino Senatori di età flavia e Sebasta di Napoli DOI: 10.32092/1061 Diva Di Nanni, Attori e musicisti ai Sebasta di Napoli DOI: 10.32092/1062 Heather L. Reid, Flavia Thalassia e i valori dell’atletica femminile antica DOI: 10.32092/1063 Francesco Pio Ferreri, L’agonistica neapolitana nei documenti figurativi di età imperiale DOI: 10.32092/1064 Angela Palmentieri, Reimpieghi e memoria delle testimonianze agonistiche a Napoli DOI: 10.32092/1065 Marco Giglio, Giochi atletici a Cuma tra il II ed il I a.C.: i dati archeologici DOI: 10.32092/1066 Giuseppe Camodeca, Un circus sulla fiaschetta vitrea di Brescia e lo stadium di Puteoli DOI: 10.32092/1067 Costanza Gialanella, Silvia Romano, Lo Stadio di Antonino Pio e gli Eusebei DOI: 10.32092/1068 Maria Letizia Caldelli, Agoni alla greca in Occidente (in Italia): il contributo dei mosaici di età imperiale DOI: 10.32092/1069AGONISTICA OLTRE NAPOLI: MODELLI E PARALLELI
Lucia D’Amore, “Essere cari ad Ermes e Eracle”. Efebia, atletismo sportivo e agoni pubblici in epoca ellenistica e imperiale DOI: 10.32092/1070 Alessandra Manieri, Fanciulli musici e classi di età negli agoni poetico-musicali greci DOI: 10.32092/1071 Sara Adamo, La prodigiosa vittoria di Eunomo a Delfi. Nuovi itinerari per la citarodia locrese DOI: 10.32092/1072 Vittorio Saldutti, Temistocle e i nothoi del Cinosarge. Il ginnasio tra integrazione ed esclusione DOI: 10.32092/1073 Francesco Guizzi, Agoni a Hierapolis di Frigia e Laodicea sul Lico. Due note DOI: 10.32092/1074 Paolo Cimadomo, Erode il Grande e la politica augustea in Oriente DOI: 10.32092/1075 Lucia Criscuolo, Documenti agonistici dall’Egitto romano recentemente pubblicati DOI: 10.32092/1076AGONISTICA E MEMORIA MODERNA
Giancarlo Abbamonte, La riscoperta delle attività agonistiche nel XVI secolo: Gerolamo Mercuriale e i problemi etici connessi all’attività ginnica DOI: 10.32092/1077 Ginette Vagenheim, La figura dell’atleta nelle Antichità romane di Pirro Ligorio (1512c.-1583) DOI: 10.32092/1078 -
Il presente lavoro intende offrire una ricostruzione dei concetti-chiave della teoria filosofico-politica elaborata da Johannes Althusius (1563-1638)1 nella sua opera più importante, la Politica, al fine di analizzarne l’operatività all’interno del primo esempio di consociatio symbiotica individuato dal pensatore tedesco, ossia la famiglia. Althusius, infatti, traendo ispirazione dal modello aristotelico di nascita dello Stato, ritiene che dalla naturale socialità umana dettata dal bisogno scaturisca un processo aggregativo di intensità crescente, che dalla pi. semplice forma di unione, quella coniugale, attraverso le comunità intermedie, giunge fino alla Respublica. Il fenomeno associativo, cos. descritto, va, tuttavia, ben oltre l’idea dello Stagirita di una naturale politicità dell’uomo, nè può spiegarsi sulla base di un mero istinto sociale di derivazione biologica. Ciò perchè la riflessione politica althusiana si va definendo sullo sfondo della Seconda Riforma, da cui il calvinista tedesco riprende un’immagine dell’essere umano fortemente pessimistica, quale creatura irrimediabilmente corrotta dal peccato originale.
-
Dacia Maraini è una delle più note scrittrici italiane ed una delle scrittrici italiane più note nel mondo. Ha pubblicato oltre 50 libri, tra romanzi, racconti e poesie, ed è tradotta in quasi tutti i paesi del mondo. Il suo principale editore è Rizzoli, le è stato dedicato un Meridiano dalla Mondadori. Il teatro è una delle sue grandi passioni, alla quale ha dedicato testi e libri. È sempre in viaggio, incontra, di continente in continente, migliaia di suoi appassionati lettori, molto spesso giovanissimi, ai quali, con grande semplicità e generosità, non smette di raccontare il senso della vita, delle storie, delle parole. Presiede il Premio Elsa Morante e, da diversi anni, è candidata al Nobel. a cura di Tiuna Notarbartolo e con un’intervista di Eugenio Murrali
-
FLORIANA MAZZUCA, architetto, ha lavorato in RAI come programmista-regista, realizzando programmi sulla storia del movimento operaio e sul movimento delle donne, sull’urbanistica e sull’architettura, con una particolare attenzione alle utopie urbane e al futuro delle città.
Ha realizzato numerose inchieste televisive per la Prima e per la Terza Rete RAI. Tra quelle realizzate, negli anni ’80 e ’90, per la Terza Rete RAI: I teatri naturali, sui musei scientifici napoletani, e Luigi Cosenza: un razionalista mediterraneo, in collaborazione con l’arch. Clara Fiorillo; La città e il progetto, sulle vicende urbanistiche della città di Napoli; Il mare e la fornace, sulla storia di Bagnoli e dello stabilimento siderurgico Italsider; La città immaginaria; All’ombra del Vesuvio. Napoli nella veduta europea dal ’400 all ’800; Fuori dall’ombra, nuove tendenze delle arti a Napoli dal ’45 al ’65. Tra quelle realizzate, negli stessi anni, per la Prima Rete RAI, vanno ricordate: per il ciclo televisivo Viaggio in Italia, il programma Il cantiere degli immortali, sul passato, il presente e il futuro dei “Sassi di Matera”; Come l’Europa scoprì il Sud; Progetto Columbus, isole nello spazio, dove ha indagato quanto la ricerca nel settore spaziale stava prefigurando: il modulo spaziale Columbus, ancora oggi, abitato dagli astronauti, ruota sulle nostre teste. Dal 1974 ha svolto intensa attività giornalistica su quotidiani e riviste specializzate. Ha pubblicato, inoltre, saggi critici, tra cui Tra avanguardia e telefoni bianchi: città, architettura e architetti nel cinema italiano del ventennio (ArQ 12 - Architettura Italiana 1920-1939, Electa Napoli, 1994) e i volumi Pianificazione commerciale e assetto del territorio (Quaderni dell’Istituto di metodologia architettonica, Università Federico II di Napoli, 1976) e Il mare e la fornace (ediesse, 1983), che faceva seguito all’omonimo programma televisivo. Negli ultimi anni si è interessata, in particolare, al rapporto tra cinema e architettura.