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Nel libro l’Oggetto decorato di Clara Fiorillo vengono analizzati i meccanismi compositivi dell’arte del decorare. L’attenzione è rivolta, in particolare, alle trasformazioni che subiscono i segni grafici nel passaggio dal disegno su carta alle figurazioni sul corpo plastico di un oggetto in ceramica. Si scopre che gli oggetti grandi, come un’opera architettonica, e quelli piccoli, come un oggetto di uso quotidiano, a ben vedere soggiacciono alle medesime regole compositive e ai medesimi principi estetici.
L’indagine parte dalla rilettura degli antichi trattati di Vitruvio, di Francesco Milizia e di Quatremère de Quincy, soffermandosi, in particolare, sulle espressioni capricciose e bizzarre dell’arabesco, per approdare agli scritti sulla decorazione di filosofi e studiosi come Hogarth, Schiller, Semper, Riegl, Šklovskij, Lukács, Benjamin, Barthes, Bachtin, Chastel, Adorno e Pagano.
Le differenti prospettive teoriche e metodologiche assumono corpo ed evidenza, in questo volume, soprattutto attraverso l’analisi dell’opera grafica e ceramica dell’architetto ed artista Geppino Cilento, che ha sperimentato forme, figure e colori nei laboratori di una capitale della ceramica, Vietri sul mare.
Il libro intreccia, dunque, teoria e prassi, per mostrare come il desiderio di decorazione, come scrisse Pagano, sia perennemente moderno ed attuale quando è desiderio di poesia e di bellezza.
Clara Fiorillo è Professore di Scenografia e di Architettura degli interni presso il Dipartimento di Architettura (DiARC) dell’Università degli Studi di Napoli Federico II. Fa parte del Collegio dei Docenti del Dottorato in Scienze Filosofiche (Ateneo Federico II di Napoli). Ha ideato, con Geppino Cilento, il TUM! Teatro Universitario Mobile e ha scritto testi per un teatro “didattico”. Ha pubblicato numerosi libri e saggi sul progetto della scena teatrale e sull’architettura e ha collaborato con quotidiani, periodici e riviste scientifiche. Giornalista pubblicista, nel 1978 ha fondato e diretto il periodico meridionale di cultura e attualità femminista Mille e una donna.
Ha operato, inoltre, nel campo della grafica e della ceramica, sperimentando tecniche artistiche di incisione ed ha realizzato manifesti, illustrazioni di libri e di riviste, nonché figure per il teatro d’ombre. Ha pubblicato, infine, due brevi racconti illustrati con i propri disegni. Per la R.A.I. ha realizzato sia programmi radiofonici che televisivi. È autrice del radiodramma C’era una volta la folla (R.A.I. – Radio Due, 1982), poi messo in musica da Livio De Luca e rappresentato come Kammeroper (2003).