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Un breve ma ambizioso saggio sulla figura ed i molteplici significati filosofici ed antropologici di Pulcinella, per la quale è stata avanzata la richiesta di riconoscimento da parte dell’Unesco di “Patrimonio Culturale Immateriale dell’Umanità”. Pulcinella è una metafora dell’animo umano e delle sue tradizioni storiche e pagane. Non è la fuga dalla realtà perché essa ci è già sfuggita.
Nino Daniele è un noto politico, intellettuale militante, scrittore originario di Napoli. È stato assessore alla cultura e al turismo del Comune di Napoli. È conosciuto per il suo impegno nella promozione della cultura universale di Napoli e per le riflessioni sulla società contemporanea. Autore di svariati libri di approfondimento storico, filosofico e impegno civile.
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Prefazione di Pietro Massimo Busetta Postfazione di Felice Cavallaro Il testo propone la ricostruzione delle vicissitudini storiche, quali cause scatenanti della sempreverde questione meridionale: quel poco invidiabile divario che rende la realtà socio economica del Mezzogiorno d’Italia ben distante non solo dai livelli di welfare europeo, ma addirittura dagli standard del Centro-Nord. L’intero saggio ha per ”protagonista” non un eroe né un paladino, bensì un indicatore economico, quello da me ritenuto il più eloquente: il Prodotto Interno Lordo; sul quale è incentrato il percorso di analisi storico-economica. Al fine di eludere i fenomeni di “statistica patriottica” dei dati a noi pervenuti dagli studi della metà dell’800, in grado di contaminare gli studi sin da principio, nel testo è dedicato il primo paragrafo alle condizioni dell’economia preunitaria; successivamente è proposta una comparazione delle politiche economiche di guerra tra le macro regioni del Paese. In conclusione un intero capitolo sarà dedicato all’unico momento di rivalsa dell’economia meridionale avvenuta mediante la rivoluzionante novità della tecnostruttura “CASMEZ”, ovvero la Cassa per il Mezzogiorno. È fornita in definitiva una narrazione libera dai luoghi comuni che hanno leso l’immagine del territorio osteggiandone le potenzialità di sviluppo, impreziosita dalle rilevazioni tecniche di studiosi ed accademici del segmento. Il lavoro, pur non spaziando in uno studio a tutto tondo sui molteplici indicatori socioeconomici necessari per una completa analisi del settore, vanta comunque di solidità scientifica, proponendo un elaborato la cui qualità proposta trova fondamento sin dalla selezione delle fonti documentali, quest’ultime utilizzate filtrando elementi dal carattere evidentemente acritico d’(ab)uso comune”. Enrico Maraventano nasce nel 1993 ad Agrigento. Laureato in scienze economiche prosegue gli studi conseguendo un master universitario in diritto societario e consulenza d’impresa. Oggi è dottorando di ricerca nel XXXVIII ciclo in Scienze Economiche, Aziendali e Giuridiche dell’Università degli Studi di Enna «Kore» con un progetto di ricerca volto a valutare i vantaggi della cooperazione economica tra l’Unione Europea ed i Paesi MENA, volgendo particolare interesse al ruolo del Mezzogiorno d’Italia.
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Il libro di Dario è un vero e proprio diario di un autistico che sorprendentemente rivela un mondo interiore che non si immagina esista. Da questo diario, all’avanguardia, rivoluzionario, illuminante, si comprende come gli autistici siano palazzi senza finestre all’interno dei quali c’è una vita piena di energia di senso e di attività. La sindrome autistica oggi colpisce sempre più bambini, che vi rientrano a vari gradi. Non se ne conoscono ancora le ragioni o le cause, né cosa avviene nel segreto del loro mondo così apparentemente lontano dal circostante. Autismus, deriva del greco αὐτός «stesso», perché coloro che ne sono interessanti, restano in un mondo tutto loro, con poche possibilità di uscirne, di relazionarsi con l’esterno. Resta l’esigenza di raggiungerli in questo margine, cercando il modo di non lasciarli soli, né prima, né durante, né dopo.
L’editore ha scelto di pubblicare il libro e di non intervenire sulla scrittura di Dario, lasciandola così com’è, sincopata, con poca o nessuna punteggiatura, fatta di una grammatica semplice e personale, ma capace di restituirci i pensieri nella loro assoluta sincerità e di rivelarci un mondo profondo e oggi insospettabile. Il nostro intervento si è limitato ad asciugare qualche ridondanza e a ordinare per temi il flusso narrativo di Dario d’Albora.
DARIO D’ALBORA, è nato nel 1971 a Napoli dove vive. Da autistico, vuole trasmettere il messaggio delle possibilità espressive e comunicative che emergono anche con una condizione neuro-cognitiva con difficoltà nella comunicazione verbale, nonostante atteggiamenti molto finalizzati e alcuni comportamenti ripetitivi. Dopo aver conseguito una laurea in psicologia, ha voluto scrivere per indagare a fondo le identità delle persone che, come lui, sono affette da autismo e la sua visione della condizione. Fa sport, prende parte attivamente alle attività di un centro per ragazzi con disabilità. Ama guardare film e per questo va spesso al cinema con la madre, sua mentore. Gli piace parlare, ma sa anche apprezzare i silenzi, dove si immerge profondamente con tutto il proprio essere. È convinto che il mondo è pieno di una luminosa bellezza che lo ha aiutato a capire cosa sia la vita.
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A cura di Salvatore De Rosa
Illustrazioni di Alessandra Messina
“In questo libro si racconta cosa successe a una misera schiava che, senza aver mai portato scarpe ai piedi, volle mettersi una corona in testa. Ma poiché prima o poi tutto si paga, avendo rubato, alla fine fu scoperta e per quanto più in alto era salita, tanto più rovinosamente cadde”.
Salvatore De Rosa, è un professore universitario in pensione, orgogliosamente napoletano. Autore di numerose pubblicazioni scientifiche, attualmente rivolge i suoi interessi allo studio e alla valorizzazione della cultura partenopea. Per contribuire ad una sua maggiore diffusione tra i giovani lettori, ha tradotto Lo Cunto de li Cunti di Giambattista Basile in un linguaggio moderno, una raccolta dei testi delle canzoni di scena di Raffaele Viviani e le canzoni di Pino Daniele.